E se a fotografare fossero i cani? Cosa vedono i nostri amici a quattro zampe? Maria Mezzasalma risponde a queste e ad altre domande e curiosità sul mondo degli animali con il suo innovativo progetto “Scatti da Cane”.
Il mondo visto dai nostri amici a quattro zampe. Adesso è possibile conoscerlo grazie al progetto fotografico sperimentale di Maria Mezzasalma che insieme ai suoi cani sta approfondendo tematiche quanto mai attuali tra le quali il rapporto tra l’uomo e gli animali e tra l’uomo e l’ambiente, l’abbandono, il randagismo. Un progetto iniziato anni fa insieme a quello che è stato il suo compagno di vita per tanto tempo, il cane Coco morto il giorno della presentazione ad Acate della prima mostra fotografica delle sue foto.
Sì perché Maria, acatese di nascita e fiorentina d’adozione, il mondo ha imparato a vederlo attraverso una prospettiva diversa, quella dei cani con i quali lavora come addestratrice cinofila e dei suoi cani.
Adesso le foto di Coco, Zazie e Yo fanno parte di un libro fotografico “Scatti da Cane”, nella versione inglese “Trough dog’s eyes”. Testo a fronte Italiano-Inglese per la parte scritta e universale per le immagini scattate dalla fotocamera che portano i cani. Il punto di vista non è mai lo stesso, dipende da chi scatta la foto, dal carattere del cane. Così ci sono le foto più “classiche” di Zazie e quelle “futuristiche” di Yo che il mondo lo vede scoprendolo freneticamente, annusando ogni cosa, cogliendo ogni particolare. Zazie lo immortala in delle immagini quasi statiche, cogliendo l’attimo.
E, poi, c’è Coco, il grande amore di Maria, il primo cane fotografo.
La presentazione di “Scatti da Cane” si è tenuta nel salone degli eventi sociali, culturali e ricreativi dello storico Circolo di Conversazione di piazza Libertà di Acate alla presenza di un folto pubblico. Relatori, oltre a Maria Mezzalma, Maria Teresa Carrubba, presidente del sodalizio; Giovanni Lantino, delegato alla Cultura e moderatore; Giovanni Di Natale, sindaco di Acate; Riccardo Zingaro, volontario Oipa; Michele D’ Agati, educatore cinofilo.
La prefazione del libro fotografico è di Roberto Marchesini, direttore della Siua, Scuola Interazione Uomo-Animale, che scrive: “L’universo percettivo del cane è assai differente da quello umano, lo sanno bene gli etologi, che cercano di esplorare le regioni remote del vissuto specifico, tradotto in espressioni coreografiche rivelatrici di uno stile. Maria sospende il proprio punto di proiezione, in una sorta di epoché estetica, che lascia sbocciare il gusto del cane, per scattare istanti di attenzione non umana al mondo”. “Coco –dice Maria Mezzasalma- mi ha fatto scoprire il mondo attraverso il suo sguardo. Non più un mondo antropocentrico ma un mondo in cui tutto il creato vive in sintonia. Agli umani, diciamolo, dà fastidio tutto, a volte anche l’uccellino che canta, non parliamo poi dei randagi che non dovrebbero esistere. Eppure, fermiamoci un attimo a riflettere sull’alternativa: cani che vivono senza aver fatto nulla in una gabbia per tutta la loro esistenza. Ritengo che non sia ammissibile una scelta del genere. Le reimmissioni nel territorio e, soprattutto, una visione più ampia può aiutarci a guardare il mondo da altre prospettive e non solo dalla nostra. Non siamo soli al mondo fortunatamente ed è la diversità a rendere tutto migliore”.
